In sintesi
- 🎬 Lo Squalo
- 📺 Iris HD alle 21:15
- 🦈 Un thriller cult diretto da Steven Spielberg che ha rivoluzionato il cinema, raccontando la lotta tra uomo e natura su un’isola minacciata da uno squalo, con una colonna sonora iconica e momenti di suspense indimenticabili.
Steven Spielberg, Lo Squalo, Roy Scheider e la colonna sonora cult di John Williams guidano la serata TV di oggi, venerdì 19 dicembre 2025. Su Iris HD alle 21:15 torna in onda il film che ha cambiato per sempre il concetto di blockbuster moderno, trasformando una storia di mare in un fenomeno culturale che ancora oggi fa tremare le gambe a chi mette piede in acqua.
Lo Squalo: perché rivederlo stasera su Iris HD
“Lo squalo” non è solo un film. È un rito di passaggio, una prova del fuoco per qualunque appassionato di cinema, un concentrato di tensione e ingegno che ha rivoluzionato un intero genere. Spielberg, giovanissimo, si trovò a girare in mare aperto con uno squalo meccanico che funzionava a giorni alterni, eppure proprio quei limiti tecnici hanno plasmato la sua poetica: mostrare poco, suggerire tanto. Da lì nasce l’idea di far vedere la creatura solo quando la tensione è già insostenibile, una scelta che ha ispirato decenni di cinema e che ha insegnato agli spettatori il vero significato della parola “suspense”.
La trama è nota, ma resta magnetica: Amity Island vive di turismo e vuole evitare il panico, anche quando la minaccia è palpabile e miete vittime. Brody (Roy Scheider), Hooper (Richard Dreyfuss) e Quint (Robert Shaw) incarnano tre archetipi diversi – la legge, la scienza e l’istinto – costretti a collaborare in un crescendo che è pura mitologia marina, con la barca Orca simbolo di una resistenza umana che si sgretola sotto i colpi di un predatore tanto reale quanto metaforico.
Rivederlo oggi significa anche godersi la recitazione asciutta, precisa, quasi teatrale di Robert Shaw, che regala uno dei monologhi più memorabili di sempre: quello sull’USS Indianapolis. Un momento di cinema puro che racconta la paura meglio di qualunque scena d’azione.
Perché Lo Squalo è ancora un pilastro della cultura pop
Non c’è spettatore che non riconosca le due note di John Williams. È incredibile la forza con cui quel motivo, tanto essenziale quanto minaccioso, riesca a risvegliare paure ancestrali. Spielberg lo definì quasi “uno scherzo” al primo ascolto, salvo poi rendersi conto che era l’arma perfetta per trasformare il mare in un luogo di tensione costante. È il potere del non visto, dell’ombra sotto la superficie, l’elemento che fa davvero grande il film.
L’impatto culturale di “Lo squalo” è immenso, da tre prospettive nerd che gli appassionati adorano:
- ha creato il concetto moderno di “blockbuster estivo”, imponendo una distribuzione ampia e simultanea che oggi è la norma;
- ha generato un intero sotto-genere, quello degli “shark movies”, nessuno dei quali è riuscito a replicarne davvero la tensione o l’equilibrio tra spettacolo e psicologia;
- ha influenzato la percezione pubblica degli squali: non sempre in positivo, ma in maniera indelebile.
Il film vinse tre Oscar e divenne il più grande successo del cinema fino all’arrivo di “Guerre stellari”. Un trionfo nato da una produzione difficilissima: il mare che non collaborava, lo squalo meccanico che falliva, i produttori tentati più volte di mollare tutto. Ma il risultato fu straordinario, tanto da definire per sempre il talento di Steven Spielberg.
Chi ama gli aneddoti troverà pane per i suoi denti
Il famoso squalo meccanico costruito da Robert Mattey – “Bruce”, per gli amici del set – era una sfida tecnica mai tentata prima. Sei metri di metallo immersi in un ambiente naturale, dove il mare decide ciò che funziona e ciò che affonda. Ogni malfunzionamento costringeva Spielberg a ripensare le scene, eppure proprio da quelle difficoltà sono nati i momenti più intensi del film. È un caso raro in cui un limite produttivo si trasforma in un vantaggio narrativo.
Interessante anche la dinamica tra i tre protagonisti: dietro le quinte, Shaw e Dreyfuss non avevano sempre un rapporto sereno, ma questo ha finito per arricchire la loro tensione sullo schermo, dando al viaggio sull’Orca un realismo ruvido, quasi documentaristico.
E poi c’è Brody, con la sua famosa battuta “Ci serve una barca più grande”. Non era nel copione: divenne uno dei motti più iconici del cinema grazie a una improvvisazione perfetta, autentica. Un esempio di come “Lo squalo” abbia inciso nell’immaginario collettivo senza forzature.
Canale: Iris HD
Orario: 21:15
Se stasera vuoi qualcosa che unisca adrenalina, storia del cinema e un pizzico di nostalgia potente, “Lo squalo” resta una scelta imbattibile. Un film che continua a mordere, con la stessa forza del 1975.
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