Stasera in tv il Pinocchio di Roberto Benigni che ha diviso l’Italia: David di Donatello e Razzie Award, ecco perché devi rivederlo

In sintesi

  • 🎬 Pinocchio di Roberto Benigni
  • 📺 Rai Movie HD, ore 21:10
  • 📖 Il film ripropone in modo fedele e filologico il romanzo di Collodi, con atmosfere ottocentesche e toni anche cupi, raccontando la storia del celebre burattino e offrendo una visione controversa e discussa che divide ancora oggi pubblico e critica.

Roberto Benigni, Pinocchio, Carlo Collodi, Rai Movie: partire da queste colonne portanti della cultura pop italiana rende subito chiaro il peso del film proposto stasera. La programmazione del 27 dicembre offre un titolo che ha fatto discutere, appassionare, dividere il pubblico e alimentare dibattiti per anni. E sì, quella di stasera è proprio una di quelle visioni che, nel bene o nel male, non lasciano indifferenti.

Pinocchio di Roberto Benigni torna in TV: un classico controverso che merita una revisita

Alle 21:10 su Rai Movie HD arriva il Pinocchio del 2002, una delle operazioni cinematografiche più ambiziose mai tentate dal cinema italiano moderno. Con un budget mastodontico e un cast che raduna alcune tra le figure più note del nostro cinema – Nicoletta Braschi nei panni della Fata Turchina, Carlo Giuffrè come Geppetto e un sorprendente Kim Rossi Stuart – il film di Benigni punta tutto su una fedeltà quasi filologica al romanzo di Collodi.

È proprio questa scelta estrema a rendere l’opera un interessante caso di studio: dove molti adattamenti scelgono la sintesi o la reinvenzione, Benigni insiste su un mondo ottocentesco ricreato con minuzia da Danilo Donati (non a caso premiato con due David di Donatello). L’effetto è quello di un affresco fiabesco dalle atmosfere arcaiche, molto lontano dalle riletture più moderne o visivamente “addomesticate”.

La storia la conosciamo: un burattino discolo, un padre povero ma buono, incontri bizzarri, cadute (anche letterali) e una crescita conquistata a suon di errori. Ciò che stupisce è la volontà del film di mantenere anche i passaggi più cupi del romanzo, come l’impiccagione da parte del Gatto e della Volpe. Un aspetto che, all’epoca, spiazzò parecchi spettatori abituati al Pinocchio disneyano dalla morale più semplice e dai toni più morbidi.

Un film enorme, un impatto enorme (nel bene e nel male)

Il Pinocchio di Benigni resta un capitolo indelebile della cultura pop nazionale. Non solo per la mole produttiva, ma per il curioso paradosso che lo circonda: da un lato premi prestigiosi per costumi, scenografie e colonna sonora; dall’altro un Razzie Award che bollò Benigni come “peggior attore protagonista”. Un contrasto clamoroso che rende l’opera quasi un oggetto cult per chi ama analizzare il cinema italiano nelle sue follie più ardite.

Sul fronte pubblico, all’uscita del 2002, la reazione fu tiepida. Le aspettative erano schiacciate dal successo planetario de La vita è bella, e l’interpretazione di Benigni nel ruolo del burattino divise profondamente: c’è chi la considera poetica, chi eccessiva, chi addirittura straniante. Ma proprio questa spaccatura la rende oggi un’esperienza da rivedere con occhi nuovi, lontano dai pregiudizi dell’epoca.

Nel frattempo, il film ha acquisito una sua dimensione “nerd”: gli appassionati amano ripercorrere i dettagli filologici, le citazioni dirette dal testo di Collodi, la ricostruzione maniacale dei personaggi minori, e soprattutto l’idea – folle e quasi teatrale – di affidare a un uomo adulto il ruolo del burattino bambino, scelta che molti considerano un omaggio dichiarato alla tradizione italiana del teatro popolare.

  • Curioso il fatto che la produzione coinvolse oltre 200 interpreti per restituire la coralità del romanzo.
  • La versione in onda stasera durerà 155 minuti, comprensivi degli slot televisivi: una serata impegnativa, ma perfetta per entrare davvero dentro il mondo collodiano.

Se siete tra quelli che amano capire come un grande romanzo può vivere – e sopravvivere – attraverso le epoche e gli sguardi dei registi, questo film è un capitolo che non si può saltare. Al netto dei difetti (che ci sono), resta un esempio gigantesco di come un autore possa mettersi completamente in gioco davanti a un mito nazionale. È un’opera imperfetta, ma proprio per questo viva, discussa, pulsante.

E in fondo, per una serata post-natalizia, cosa c’è di meglio di un tuffo in un immaginario che ha cresciuto generazioni? Pinocchio continua a parlare a tutti: ai bambini, agli adulti, ai nostalgici, agli appassionati di cinema italiano e a chi ama analizzare le ambizioni – e gli azzardi – dei nostri autori. Rai Movie ci offre la possibilità di rivederlo con occhi nuovi, e vale davvero la pena coglierla.

Il Pinocchio di Benigni del 2002: capolavoro incompreso o flop meritato?
Capolavoro sottovalutato
Flop clamoroso
Coraggioso ma imperfetto
Cult da rivalutare
Troppo fedele a Collodi

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