Perché dormi male e ti svegli stanco: il problema nascosto nelle tue finestre che nessuno ti ha mai detto

Nei periodi più freddi dell’anno, molti iniziano a notare una sottile corrente d’aria che passa accanto alle finestre o sotto le porte, anche se chiuse. Quel movimento d’aria quasi impercettibile, spesso liquidato come una “sensazione di freddo” o una stranezza stagionale, è in realtà l’effetto diretto di infissi mal isolati. I vecchi serramenti, specialmente quelli in legno senza doppi vetri o privi di guarnizioni efficaci, rappresentano una fonte significativa di dispersione termica. Secondo dati consolidati nel settore dell’edilizia, gli infissi possono essere responsabili di una percentuale di dispersione termica che varia sensibilmente tra il 15% e il 40% della dispersione totale di un’abitazione, dipendendo dall’età dell’immobile, dal tipo di materiale utilizzato e dalla presenza di sistemi di isolamento adeguati.

Ma il problema non riguarda soltanto il disagio immediato o l’aumento delle bollette energetiche. Quando l’aria fredda penetra costantemente in un ambiente riscaldato, si innescano dinamiche che modificano profondamente il microclima interno della casa. Gli spifferi creano zone con temperature differenziate all’interno della stessa stanza: mentre il termostato segna venti gradi, vicino alla finestra potrebbero essercene solo quindici o meno. Questa disomogeneità termica è percepibile dal corpo umano e richiede continui adattamenti fisiologici che vanno ben oltre il semplice disagio.

Quando l’aria fredda incontra il calore domestico

Ogni infisso costituisce un punto critico nel bilancio energetico di una casa. La ventilazione non controllata – ovvero l’infiltrazione d’aria involontaria – è il segnale che la struttura non è isolata correttamente. Aria fredda che entra e calore che esce: questo è il risultato immediato, ma gli effetti dello squilibrio termico vanno ben oltre l’aspetto energetico.

Quando l’aria esterna fredda si infiltra attraverso le fessure degli infissi, incontra l’aria calda interna creando flussi convettivi localizzati. Questi microflussi tendono a concentrarsi in zone specifiche: lungo i davanzali, negli angoli tra finestra e parete, sotto le porte. La superficie interna degli infissi mal isolati, essendo in contatto termico con l’esterno freddo, mantiene una temperatura significativamente inferiore rispetto al resto dell’ambiente. Quando l’aria calda e umida della casa entra in contatto con queste superfici fredde, si verifica il fenomeno della condensazione. Il vapore acqueo si trasforma in goccioline liquide che si depositano sui vetri, sui telai, negli angoli meno ventilati.

Questa umidità persistente, se non gestita adeguatamente, crea le condizioni ideali per la proliferazione di microrganismi. Gli ambienti con elevata umidità relativa e temperature moderate rappresentano l’habitat perfetto per diverse specie fungine. La presenza di muffe negli ambienti domestici è un problema riconosciuto dalle autorità sanitarie internazionali, e la letteratura scientifica ha documentato associazioni tra esposizione a spore fungine e disturbi respiratori, particolarmente in soggetti con predisposizioni allergiche.

Inoltre, l’aria che si infiltra attraverso gli spifferi può trasportare dall’esterno particolato fine, pollini e allergeni, contribuendo a peggiorare la qualità dell’aria interna, specialmente nelle zone urbane o in prossimità di aree ad alto traffico veicolare.

Le soluzioni immediate: guarnizioni e paraspifferi

Non è sempre necessario cambiare completamente gli infissi per ottenere un miglioramento tangibile e veloce. Intervenire sulle guarnizioni usurate o assenti può modificare radicalmente la sensazione termica all’interno di una casa e ridurre significativamente le infiltrazioni d’aria indesiderate.

Le guarnizioni adesive rappresentano dispositivi semplici, economici e ad alta resa. In commercio esistono diverse tipologie realizzate con materiali differenti che offrono prestazioni variabili. Le guarnizioni in gomma espansa sono tra le più diffuse e accessibili: hanno il vantaggio di essere facilmente comprimibili e di adattarsi a fessure di dimensioni irregolari, anche se la loro durata nel tempo può essere limitata.

Le guarnizioni in silicone tecnico offrono una maggiore resistenza agli agenti atmosferici e mantengono le proprie caratteristiche elastiche anche dopo anni di utilizzo. Quelle realizzate in EPDM (Etilene Propilene Diene Monomero) rappresentano una soluzione professionale che combina durabilità ed efficacia isolante. L’EPDM è un elastomero sintetico particolarmente resistente all’ozono, ai raggi UV e alle temperature estreme, caratteristiche che lo rendono ideale per applicazioni che richiedono lunga durata operativa.

Il profilo della guarnizione deve essere scelto in base alle caratteristiche specifiche dell’infisso da isolare. Le guarnizioni a sezione “P” o “D” si adattano particolarmente bene a infissi con giochi variabili, garantendo maggiore compressione nei punti critici, mentre le guarnizioni tubolari sono indicate per fessure più ampie e irregolari.

Sotto le porte, particolarmente quelle che separano ambienti riscaldati da zone meno climatizzate come corridoi o garage, è utile installare paraspifferi a spazzola o in silicone flessibile. Questi dispositivi sigillano la base della porta ma permettono comunque un’apertura agevole. I paraspifferi a spazzola, realizzati generalmente con setole in polipropilene o nylon montate su profili in alluminio o PVC, sono particolarmente efficaci e durevoli, resistendo all’attrito ripetuto dell’apertura e chiusura della porta.

Applicando guarnizioni lungo i bordi delle finestre e paraspifferi sotto le porte, si possono ottenere risultati apprezzabili in tempi rapidi: una riduzione immediata della percezione di freddo localizzato, un miglioramento della stabilità termica delle stanze e una diminuzione visibile della condensa mattutina sugli infissi. Questi interventi, pur non risolvendo completamente il problema di infissi obsoleti, rappresentano un primo passo efficace e accessibile.

Quando l’intervento strutturale diventa necessario

Se nonostante l’applicazione di guarnizioni e paraspifferi l’inverno sembra ancora entrare in casa a ogni chiusura di finestra, probabilmente ci troviamo di fronte a materiali obsoleti e strutture che hanno perso irreversibilmente le proprie proprietà isolanti. Gli infissi installati prima degli anni 2000, specialmente quelli di generazioni ancora precedenti, spesso non hanno protezioni sufficienti contro la dispersione termica. Molti di questi serramenti presentano vetri singoli, telai in legno non trattato adeguatamente contro l’umidità, o strutture metalliche senza interruzione termica.

Gli infissi a doppio o triplo vetro con taglio termico rappresentano la risposta strutturale per chi vuole rendere stabile il microclima delle stanze. Nel caso degli infissi in alluminio, materiale con elevatissima conducibilità termica, il taglio termico consiste nell’inserimento di un elemento isolante – generalmente in poliammide rinforzata con fibra di vetro – che separa fisicamente il profilo esterno da quello interno. Nel PVC, materiale già di per sé poco conduttore, il miglioramento viene ottenuto creando camere d’aria multiple all’interno del profilo.

I moderni vetri basso emissivi sono trattati con pellicole metalliche microscopiche che riflettono la radiazione infrarossa verso l’interno dell’abitazione, riducendo la dispersione termica. Le camere tra i vetri vengono spesso riempite con gas nobili come argon o kripton, che hanno una conducibilità termica inferiore rispetto all’aria e migliorano ulteriormente le prestazioni isolanti.

La trasmittanza termica, indicata con il simbolo U e misurata in W/m²K, è il parametro che quantifica la capacità di un elemento di disperdere calore. Una finestra moderna in PVC con vetro basso emissivo e doppia camera può raggiungere valori molto bassi nell’ordine di 1.0-1.2 W/m²K, rappresentando un miglioramento significativo rispetto agli infissi tradizionali degli anni ’80-’90, che presentavano valori superiori a 4-5 W/m²K.

I vantaggi di questi sistemi avanzati vanno oltre il semplice risparmio energetico. La stabilità termica che offrono riduce drasticamente gli sbalzi termici localizzati, eliminando quelle correnti d’aria fredda che creano disagio. Le superfici interne, rimanendo più calde, riducono significativamente la formazione di condensa. Un ulteriore beneficio riguarda l’abbattimento acustico: un buon telaio con doppi vetri stratificati protegge dai rumori esterni, una caratteristica che in ambito urbano può fare una differenza sostanziale sulla qualità della vita domestica.

Gli aspetti meno evidenti ma ugualmente rilevanti

Esistono conseguenze meno visibili, ma non meno rilevanti, derivanti da strutture disperdenti. La gestione dell’umidità interna è tra le più sottovalutate. Quando un infisso permette infiltrazioni e favorisce la condensazione, l’umidità non rimane confinata ai vetri: inizia a permeare l’ambiente circostante e permea materiali tessili come tende, tappeti e rivestimenti.

L’umidità relativa ideale per gli ambienti domestici dovrebbe mantenersi tra il 40% e il 60%: al di sopra di questi valori aumenta il rischio di proliferazione di acari e muffe. Gli acari della polvere, microrganismi invisibili appartenenti alla classe degli aracnidi, trovano condizioni ottimali per la riproduzione in ambienti con temperature comprese tra 20 e 25 gradi e umidità relativa superiore al 60%. Le loro deiezioni contengono proteine che rappresentano uno dei più comuni allergeni domestici, responsabili di reazioni allergiche, riniti e, nei soggetti predisposti, crisi asmatiche.

La qualità dell’aria interna influenza anche aspetti della vita quotidiana che raramente vengono collegati agli infissi. Il sonno, processo fisiologico fondamentale per il recupero psicofisico, è sensibile alle condizioni ambientali. Temperature troppo basse o eccessivamente variabili durante la notte possono interferire con le normali fasi del sonno, riducendone l’efficacia ristorativa anche in assenza di risvegli consapevoli.

Nei bambini, soggetti particolarmente vulnerabili alle condizioni ambientali per via del loro sistema di termoregolazione ancora in sviluppo, ambienti domestici non adeguatamente climatizzati possono influire sul benessere generale. Un ambiente domestico confortevole, privo di correnti d’aria e con temperatura stabile, favorisce migliori condizioni per il riposo notturno e, conseguentemente, per la concentrazione durante le attività diurne.

Migliorare il benessere termico con scelte consapevoli

Gli infissi ad alte prestazioni disponibili oggi sul mercato hanno una durata media superiore ai 30 anni, rappresentando un investimento a lungo termine che viene recuperato attraverso minori costi energetici e migliore qualità dell’ambiente domestico. Tuttavia, non tutti sono nelle condizioni di affrontare immediatamente questa spesa. Anche chi non è pronto per un intervento strutturale può ottenere benefici chiari con piccoli accorgimenti progressivi.

L’installazione di elementi igroregolatori, come deumidificatori elettrici o assorbitori di umidità passivi, consente di gestire meglio i picchi di umidità relativa, specialmente nei mesi più freddi. L’utilizzo di rilevatori digitali di temperatura e umidità permette di monitorare oggettivamente il microclima domestico e di adattare i comportamenti di conseguenza.

La tecnica del “ricambio d’aria rapido” consiste nell’aprire completamente le finestre per 5-10 minuti, creando una corrente d’aria che rinnova rapidamente il volume d’aria della stanza senza raffreddare eccessivamente le strutture. Questo metodo è molto più efficiente rispetto al mantenere le finestre socchiuse per periodi prolungati, pratica che raffredda le strutture e aumenta significativamente le dispersioni termiche.

Anche piccoli accorgimenti contribuiscono a un ambiente più stabile. Pulire regolarmente le guarnizioni esistenti e controllare eventuali deformazioni o distacchi permette di mantenerne l’efficacia nel tempo. L’applicazione di pellicole termoisolanti trasparenti sui vetri esistenti può migliorare le prestazioni isolanti senza richiedere la sostituzione completa dell’infisso. L’utilizzo di tende tecniche multistrato – composte da tessuti con proprietà termoisolanti e, possibilmente, con rivestimenti riflettenti – crea una barriera aggiuntiva tra l’ambiente interno e l’infisso, riducendo le dispersioni notturne quando le tapparelle sono chiuse.

Il modo in cui gestiamo gli infissi della casa incide profondamente non solo sul consumo energetico, ma sulla qualità dell’ambiente in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, specialmente durante i mesi invernali. Bloccare gli spifferi con guarnizioni moderne o aggiornare i serramenti con sistemi a taglio termico significa creare un ambiente domestico più stabile, confortevole e salubre. Significa ridurre quelle micro-variazioni termiche che richiedono continui adattamenti fisiologici, significa limitare la formazione di condensa e la proliferazione di microrganismi indesiderati, significa garantire un riposo più efficace e una vita quotidiana più confortevole. La casa dovrebbe essere il luogo dove il corpo può riposare e recuperare energie, non un ambiente che richiede sforzi costanti di adattamento. Infissi efficienti, guarnizioni integre e una corretta gestione del microclima domestico trasformano l’abitazione in un rifugio reale, capace di proteggere – non indebolire – chi ci vive ogni giorno.

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